DISBIOSI INTESTINALE : flora intestinale e suoi disturbi
Per lungo tempo si è ignorata l’importanza degli ecosistemi microbici cutaneo, vaginale ed intestinale nell’organismo umano. Recenti studi hanno dimostrato che tali microsistemi non solo costituiscono la prima barriera dell’organismo contro le infezioni, ma hanno anche numerose altre funzioni atte a mantenere il buon stato di salute dell’organismo.
Con la riscoperta del ruolo chiave dell’ecosistema gastrointestinale per uno sviluppo normale e fisiologico del sistema immunitario intestinale, noto come GALT, ovvero del sistema immunitario associato alla mucosa gastrointestinale, che da solo contiene il 40% di tutte le cellule immunitarie del corpo mano.
Nell’intestino la microflora è soggetta a diversi meccanismi di regolazione che la mantengono stabile nel tempo, ma dipende dall’ alimentazione, dall’uso di antibiotici e dallo stato di salute.
Per molti versi la flora può essere vista come un organo del corpo, dato che questi microbi influenzano profondamente i naturali processi fisiologici dell’individuo.
La flora intestinale influenza molteplici aspetti dell’omeostasi dell’organismo e varie funzioni metaboliche fisiologiche, perciò alcune attività enzimatiche possono essere attribuite alla microflora, che gioca un ruolo nel metabolismo delle sostanze nutritive, nella sintesi delle vitamine, dei farmaci, degli ormoni endogeni e degli agenti cancerogeni, mediante la sintesi di acidi grassi a catena corta, nella prevenzione della colonizzazione da parte di patogeni e stimolando la maturazione di una risposta immune normale.
La Disbiosi Intestinale è uno stato di alterata ecologia della microflora che causa malattia. Può esistere a livello del cavo orale, del tratto gastroenterico e vaginale.
In caso di Disbiosi, organismi a bassa virulenza intrinseca, la grande maggioranza dei batteri, lieviti e protozoi possono indurre malattie mediante alterazioni dello stato nutrizionale o la risposta immune dell’ organismo. Un’alterazione di quest’ ecosistema può comportare importanti conseguenze sullo stato di salute con sintomi o patologie sia locali che sistemici.
Sintomatologia
I sintomi più comuni della disbiosi vanno dal meteorismo con distensione addominale, gonfiore alto o diffuso, all’ eruttazione, ai dolori addominali, alla stipsi o alla diarrea, al malessere generale, ovvero i sintomi del colon irritabile.
Classificazione delle disbiosi
Si possono distinguere 5 tipi di principali di disbiosi :
- La disbiosi deficitaria o carenziale
L’alimentazione con cibi raffinati come farine e zucchero, intolleranze alimentari, l’esposizione ad antibiotici o una dieta priva di fibre solubili può creare un deficit di flora, comprendente i Bifidobatteri, Lattobacilli.
- La disbiosi putrefattiva
E’ quella delle malattie degenerative occidentali; è dovuta a una dieta ricca in grassi e carne e a basso contenuto in fibre che comporta un’aumentata concentrazione di batterioidi e l’induzione dell’attività ureasica e beta-glucoronidasica batterica.
- La disbiosi fermentativa
E’ una condizione di intolleranza ai carboidrati indotta da un’eccessiva fermentazione batterica, per lo più dovuta ad una sovracrescita batterica a livello del piccolo intestino, dove sono ricchi i substrati fermentabili. I sintomi abituali sono distensione addominale, flatulenza, diarrea, stipsi e sensazione di malessere.
- La disbiosi da sensibilizzazione
Una risposta immune anomala e componenti della microflora fisiologica può contribuire alla patogenesi di: colite ulcerosa, spondiloartropatie e altre malattie del connettivo, a malattie dermatologiche quali la psoriasi o l’acne.
La causa è ritenuta un deficit di IgA e/o una barriera immunitaria insufficiente. Si presentano spesso dei fattori genetici predisponenti.
- La disbiosi da funghi: Candida e lieviti in eccesso
È una variante della disbiosi fermentativa dovuta alla sovracrescita di saccaromiceti o della Candida ed è favorita da un’alimentazione ricca in zuccheri, alimenti raffinati e povera di fibre.
Sintomi: diarrea o raramente stipsi, gonfiore, prurito anale, astenia, orticaria, cistiti abatteriche, micosi in altre sedi.
Intolleranze alimentari: lievito, farine bianche, zucchero, birra.
Da non trascurare come causa di disbiosi intesinale le intossicazioni da metalli pesanti (piombo, cadmio, mercurio), le patologie dell’apparato gastroenterico e le infezioni da protozoi, nematodi e rotavirus.
Le infezioni intestinali possono causare la disbiosi, ma è altrettanto vero che, quando viene alterato l’equilibrio dell’ecosistema microbico intestinale a causa per esempio dell’abuso di antibiotici o per errate abitudini alimentari, viene favorito l’insediamento di germi patogeni. Si instaura pertanto, una sorta di circolo vizioso tra disbiosi e infezioni intestinali . I batteri colici possono coinvolgere i tessuto dell’apparato uro-genitale con prostatiti, cistiti e vulvo-vaginiti.
Infine molto importanti nel determinare la disbiosi sono anche i traumi psichici e lo stress che agiscono attraverso meccanismi immunologici ed endocrini.
Il Disbiosi test rappresenta il Presidio di Laboratorio per individuare quantitativamente e monitorare i pazienti che evidenziano uno stato di disbiosi intestinale.
Il test non invasivo, permette di dosare a livello urinario 2 markers della disbiosi intestinale:
- Indicano, determinato colorimetricamente
- Scatolo, determinato con metodica cromatografica.
LA CANDIDA : il nemico di noi oscuro che è dentro
La candida (candida albicans) è un parassita appartenente alla famiglia dei miceti (funghi), ed è responsabile di un nutrito gruppo di patologie che va sotto il nome di candidosi. La candida è specialmente nota perché si presenta spesso come affezione vaginale, oltre che del cavo orale (mughetto) e della pelle.
La famiglia dei funghi include muffe e lieviti. I lieviti sono dei funghi unicellulari che si moltiplicano molto rapidamente in un ambiente acido, ricco di zuccheri e amidi.
Nel 97% degli individui la candida è presente nel tratto intestinale in forma di spora.
Errori alimentari, farmaci, disbiosi e immunodepressione determinano la trasformazione del lievito dalla forma di spora q quella vegetativa. Si ha quindi la formazione di metaboliti tossici tra cui l’ acetaldeide (simile alla formaldeide) con disturbo della sfera neuropsichica, e la colonizzazione della mucosa intestinale e delle mucose degli organi vicini (vagina, vescica, uretra).
La candida può anche passare nel circolo sanguigno. Quando la candida colonizza l’intestino, dove risiedono delle sostanze chiamate enzimi, indispensabili per digerire ed assimilare i cibi quotidiani, questa funzione fondamentale è inibita. Ciò provoca rallentamento della digestione, intolleranze alimentari, meteorismo ed altri sintomi a carico del sistema digerente. L’eccessivo accrescimento di questi parassiti intestinali interferisce anche con l’assorbimento ed il metabolismo dei nutrienti essenziali: aminoacidi, vitamine e minerali.
L’infezione da candida è motivo per il quale molte persone che seguono una dieta perfettamente bilanciata ed equilibrata possono presentare deficienze dei principali nutrienti ,evidenziabili con lo studio dell’età biologica cellulare attraverso la valutazione quantitativa degli antiossidanti circolanti.
Chi soffre di candida vaginale sa che con le medicine convenzionali è difficile eradicarla, e che in genere è recidivante.
Fondamentale per capire il problema è prendere coscienza che in ogni forma di candidosi c’è la presenza della candida intestinale. Si può capire così la scarsa efficacia delle ripetute cure locali della candida vaginale, che indeboliscono il sistema immunitario e non considerano la presenza della candida nell’intestino dando luogo a recidive. La candidosi intestinale è dunque una particolare forma di disbiosi.
Riflettendo sulle funzioni dell’intestino si può capire come la candida possa provocare intolleranze alimentari e a causa della stretta relazione tra intestino, sistema immunitario, sistema endocrino e nervoso, sintomi come la depressione, sindrome premestruale, alopecia, insonnia, patologie digestive, allergie, dermatiti, psoriasi, malattie auto immuni e così via. Sono molte le cause della candidosi : dalla disbiosi, ad un indebolimento del sistema immunitario (antibiotici, vaccini, malattie debilitanti, metalli pesanti ecc..).
Una causa primaria dell’ instaurarsi della candidosi è l’alimentazione, che provoca la disbiosi. Tutti i protocolli hanno in comune il trattamento della disbiosi e delle intolleranze alimentari, il drenaggio per l’eliminazione delle tossine e un’alimentazione adeguata. Vanno in genere eliminati i lieviti, tutti gli zuccheri raffinati, le farine, le bevande come la coca cola, alcolici , parte della frutta, i funghi, coloranti e conservanti.
Recentemente si è trovata una possibile connessione tra Candida e Autismo.
Più in particolare, si è visto che, pazienti con un aumento della permeabilità intestinale, particolarmente bambini affetti da autismo, presentano una maggiore concentrazione di anticorpi anti-gliadina e anti-caseina nel loro siero rispetto alla popolazione normale, ed una maggiore quantità di peptidi chiamati casomorphina e gliadinmorphina nelle urine delle 24 ore. Questo conferma il passaggio di queste molecole attraverso la barriera della mucosa intestinale, dato che normalmente non si trova traccia alcuna di tale sostanze sia a livello sanguigno che urinario.
Alla base di innumerevoli disturbi indotti da una candidosi sistemica, c’è una aumentata permeabilità della mucosa intestinale tale da indurre il passaggio di macromolecole di origine proteica che normalmente quando la barriera è integra, non dovrebbero attraversarla, perciò si instaura un processo attivo di tipo reattivo.